Il Coronavirus e il domani; guida "illuminata" per affrontare il futuro con consapevolezza.
In Cina la parola crisi è composta da due caratteri: uno rappresenta il pericolo, l’altro l’opportunità. Ogni conflitto, crisi, evento del passato ha portato a svolte importanti nella storia dell’uomo, conducendolo su nuove strade giuste e sbagliate. L’esperienza vissuta da una determinata società, in un determinato periodo storico ha consentito l’inizio di un’evoluzione.
Sulla base di queste considerazioni cosa ci sta insegnando il Coronavirus?
Attualmente, prendendo in considerazione i dati disponibili degli enti ufficiali internazionali il futuro ci prospetta una forte recessione globale e un calo netto del Pil italiano. La previsione del Fondo monetario internazionale parla chiaro sottolineando che la situazione Coronavirus peserà all’Italia una contrazione del Pil del 9,1% per il 2020.
Come già sottolineato dobbiamo guardare il bicchiere mezzo pieno; quale quindi il rovescio della medaglia?
Sicuramente il primo vantaggio è il reale e necessario ricorso aziendale allo Smart Working, metodo di lavoro che ha consentito ai datori di lavoro di rendersi conto dei reali vantaggi nell’utilizzo per gli uffici di un lavoro Agile.
Come spiega Emmanuele Massagli, Presidente di Adapt: "Le imprese, se prima temevano che la collaborazione da remoto fosse meno produttiva, adesso potrebbero invece scoprire che non comporta alcun decremento della produttività, anzi, sovente la innalza perché permette al lavoratore di guadagnare il tempo degli spostamenti spesso a vantaggio della reperibilità lavorativa. I lavoratori prima dubbiosi sullo strumento potrebbero aver scoperto una opzione interessante da richiedere anche in futuro".
L’azienda guadagna in tempo e produttività dei dipendenti e taglia i costi fissi quali bollette di luce, riscaldamento e condizionamento. E se in meno hanno necessità di muoversi e possono stare a casa, altri che necessitano di raggiungere le proprie aziende di produzione sono più agevolati negli spostamenti, evitando orari stressanti, code, traffico o mezzi di trasporto in sovrautilizzo.
Lo stop forzato ha consentito anche una Rinascita Verde, con la natura che ha potuto “respirare” e riprendersi i suoi spazi. Come segnala la Stampa: “A Milano non era mai successo dall'inizio del 2020 che le PM10 andassero in modo sistematico al di sotto della soglia limite di 50 microgrammi per metro cubo di aria per oltre 10 giorni consecutivi”.
La riduzione dello smog, oltre a fare bene all’ambiente, fa star bene noi stessi e fa riflettere sulla possibilità di poter produrre ugualmente bene, tagliando i costi di mantenimento di linee produttive obsolete e lente e rendendo efficiente, meno costoso e innovativo il nostro modo di produrre energia. Per questo investire sui sistemi di cogenerazione e trigenerazione, così come su ottimizzatori e stabilizzatori di corrente significa fare un passo in più sulla strada della sostenibilità.
Per ultimo ma non meno importante è il consolidamento sociale; le aziende si reinventano per diventare un valido aiuto, a supporto di tutti i cittadini. I cittadini stessi cercano di aiutarsi tra di loro, creando reti per il sostentamento dei più deboli. Questa capacità creativa che permette di non abbattersi ma di trovare un’alternativa valida ai problemi, consente di adattarsi ad un nuovo periodo ignoto con coraggio.
Il nostro augurio è che questa nuova crisi venga affrontata da tutti noi con queste e altre nuove consapevolezze che ci migliorino, rivoluzionando in meglio il futuro che ci si pone davanti.